Torna Clubhouse

11/09/23

Ve lo ricordate Clubhouse?

Clubhouse è stato il primo social network ad aver dato vita ad una piattaforma online solo audio.

La storia di Clubhouse

Era l'anno 2020, l'anno della pandemia e dei lockdown, l'anno del non trovo il lievito e nemmeno la carta igienica.

Proprio in quell'anno 2 startupper, Paul Davison e Rohan Seth lanciano un nuovo social, Clubhouse.

L'idea alla base di Clubhouse era quella di ospitare sulla propria piattaforma, delle conversazioni simil podcast ma in chiave conversazionale e soprattutto in una logica più ampia rispetto alle live a 2 o3 voci a cui fino a quel momento i podcast tradizionali ci avevano abituato.

L'approccio di Clubhouse era molto semplice: entri sulla piattaforma, guardi gli argomenti di cui in quel momento si sta parlando: lavoro, scrittura, networking, social, crescita personale, startup e semplicemente ti unisci alla conversazione.

Un po' come succede negli eventi "Open Café", ci si unisce ad un gruppo di discussione, si ascolta, se si vuole si partecipa, se la discussione non ci interessa, con la stessa discrezione con cui siamo entrati in questa stanza virtuale, ne possiamo uscire per passare in un'altra.

L'arrivo in Italia della piattaforma

Nei primi mesi di lancio di questa piattaforma c'è stato un interesse pazzesco, accresciuto dal fatto che si poteva accedere alla piattaforma SOLO da smartphone Apple.

Ne hanno parlato in tanti di Clubhouse, da Raffaele Gaito con il suo video "Perché devi essere su clubhouse" a Renato Gioia nel suo podcast "Hai mai sentito parlare di Clubhouse?" entrambi ipotizzando che non sarebbe durato, anche se entrambi hanno detto che ci sarebbe qualcun altro che avrebbe fatto propria quell'idea e integrata in questo o quel social network.

Ci hanno provato tutti i grandi player ad esplorare questa possibilità: Facebook, ma non ha funzionato un gran ché, Linkedin dove invece le dirette audio stanno funzionando molto bene.

E Clubhouse?

La fine di Clubhouse

Questo social network, come molti avevano previsto, si è comportato da meteora e ben presto tutti hanno smesso di parlarne.

A questo punto i due fondatori Paul Davison e Rohan Seth hanno fatto una scelta drastica: ridurre del 50% il proprio team e studiare una nuova direzione da prendere con la propria piattaforma.

La domanda importante a cui si sono trovati a rispondere i due fondatori è: "Ok, abbiamo 10 milioni di utenti attivi in tutto il mondo. Cosa ne facciamo?"

Paul Davison sul blog ufficiale fa un'importante affermazione "To find its role in the world, the product needs to evolve. This requires a period of change." in poche parole: "per trovare il suo ruolo nel mondo, il prodotto deve evolversi. Questo richiede un periodo di cambiamento."

Mi ha colpito molto l'approccio etico di fronte a questo potenziale fallimento, garantendo una serie di benefit a tutto il team: dall'assicurazione alla Visa.

La rinascita di Clubhouse

Ora a distanza di alcuni mesi dopo questa importante dichiarazione, Clubhouse è tornato.

Clubhouse ora è un'app di messaggistica ma, secondo i creatori, "designed to be more social than other messaging apps", progettata per essere più social di molte altre app di messaggistica.

Una delle grandi novità di questa nuova release, sono le Chat: le chat sono dei gruppi di chat vocali con le persone, dove a differenza delle stanze di questo social network, la comunicazione avviene in modo asincrono, così ognuno può ascoltare e rispondere secondo i propri modi e tempi.

Le chat, in questa nuova versione, hanno alcune peculiarità molto interessanti: i messaggi audio sono automaticamente trasformati in testo e tradotti nella tua lingua, così puoi parlare anche con persone di differenti nazionalità.

Cosa dite?

Gliela diamo una nuova occasione a Clubhouse?

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