“La strategia digitale del libro”: Content is King a Book Pride Genova 2022

04/10/22

Lo scorso 30 settembre, noi di Content is King abbiamo partecipato all’edizione 2022 di Book Pride Genova con l'intervento ”La strategia digitale del libro” di Sara Sangalli, content creator e graphic designer.

Ti sei perso l’evento dal vivo o vuoi rivedere gli argomenti trattati? Qui puoi scaricare le slide dell'intervento.

Ma di che cosa abbiamo parlato, più nello specifico?

Vediamolo insieme in questo articolo.

Introduzione alla strategia digitale del libro: come essere presenti sui social

Anche essere editori e lavorare alla realizzazione dei libri ormai non può più prescindere dall’elemento digital e social.

Sfruttando al meglio questi strumenti, infatti, è possibile mantenere o rafforzare un contatto con chi già ci conosce, ci sceglie e ci segue, ma anche allargare il nostro bacino d’utenza facendoci pubblicità, raccontandoci, costruendo relazioni.

In che modo un editore può essere presente sui social ed essere efficace nella sua comunicazione?

Prima di tutto, rispondendo alla domanda: “cosa cercano gli utenti che seguono i profili delle case editrici?”.

Non solo le nuove uscite, ma anche e forse soprattutto i dietro le quinte della produzione e distribuzione dei libri, estratti e citazioni, anteprime ed eventi di lancio, conoscere meglio autori e autrici e l’identità dell’editore, le sue caratteristiche particolari e uniche.

Tenendo a mente questi punti di partenza, dobbiamo “coltivare” la presenza sui social giorno dopo giorno, post dopo post, dopo aver individuato con chiarezza i “lettori ideali”, cioè il pubblico a cui vogliamo rivolgerci, per modellare su di loro testi e comunicazione visiva.
Solo conoscendo interessi e desideri dei lettori ideali, possiamo catturare davvero la loro attenzione.

Pubblico, testi, immagini: gli elementi della strategia digitale del libro

Andiamo quindi alla scoperta del nostro pubblico, stiliamo una carta d’identità completa del singolo lettore ideale. Individuiamo età, sesso, provenienza geografica, occupazione, hobby, desideri, perché e cosa leggono e su quale piattaforma social possiamo trovarli abitualmente.

Ora, pensiamo ai contenuti con cui rivolgerci a questo pubblico, che sarà più interessato a certi argomenti e rubriche, presentati in determinate forme (più testuali o visuali) su social di volta in volta diversi.

Per cominciare a dare forma alla nostra strategia digitale del libro, definiamo quindi le due componenti della comunicazione social: il testo (copy) e l’elemento visivo, cioè immagine o video.

I testi devono rispondere a due esigenze: da un lato, mantenere la coerenza con l’identità della casa editrice per renderci riconoscibili, dall’altro trovare un tone of voice che entri in contatto al meglio con i lettori, già presenti o potenziali.

Il tone of voice è dato dalla somma di tutte le caratteristiche e scelte testuali che usiamo per rivolgerci agli utenti online.

Usiamo il tono di voce giusto anche a seconda del tipo di contenuto che vogliamo condividere e nel rispondere a commenti e domande degli utenti.

Registro linguistico, uso delle emoji, inserimento di termini tecnici o inglesi, ricorso a proverbi e frasi fatte, tono provocatorio o ironico, utilizzare il “tu” o il “voi” nei testi: tutto concorre a far capire chi siamo e come vogliamo presentarci online.

Non dimentichiamoci, nel testo, delle CTA (Call To Action) e degli hashtag.

Le CTA chiare, brevi, accattivanti, servono a rivolgerci ai followers, coinvolgerli e invitarli a compiere un’azione ben definita (condividere, commentare, cliccare su un link, compilare form…).

Gli hashtag “etichettano” i nostri contenuti, rendendoli rintracciabili o più riconoscibili (nel caso di hashtag esclusivi del brand).

Immagini e video devono integrare il testo, creando un contenuto unico che sappia parlare di noi ai lettori.

Anche qui, tutto deve risultare coerente e pensato.

Il logo, i colori, le font vanno definiti e mantenuti uguali su tutti i supporti, per una questione di branding e coerenza: da qualunque supporto “stiamo parlando”, siamo sempre noi.

Il modo in cui trattiamo e realizziamo le immagini e i video varierà a seconda dell’identità della casa editrice, del pubblico e dei mezzi scelti: foto professionali, mockup o immagini da stock? Di che generi ci occupiamo prevalentemente? Cosa vogliono vedere i nostri lettori ideali?

Spazio alla creatività.

3 esempi: Edizioni Ambiente, ROI Edizioni, Bao Publishing

Non c’è metodo migliore per imparare dell’osservazione diretta.

Abbiamo preso in considerazione tre case editrici molto diverse ma tutte “di nicchia” che, a differenza dei grandi gruppi editoriali, sono presenti sui social per farsi notare, senza godere di una fama storica pregressa.

  1. Edizioni Ambiente

Nata nel 1994, Edizioni Ambiente è specializzata in sostenibilità e salvaguardia del pianeta, ed è presente su Facebook, Instagram, LinkedIn, Twitter e YouTube.

Usano i social non solo per pubblicizzare i propri libri, ma sfruttano i contenuti per fare divulgazione e informazione.

Analizziamo uno dei loro post su Instagram per la 50esima Giornata Mondiale dell’Ambiente.

Notiamo subito una grafica curata e semplice, spazio al contenuto presentato e a qualche riga di testo, con l’aggiunta del logo dell’editore.

Il tono di voce si mantiene su un registro medio, si rivolge al pubblico nel suo insieme e utilizza alcuni termini precisi relativi alle tematiche trattate, restando di facile comprensione.

Gli hashtag non fanno riferimento al brand, ma a ciò che viene presentato nel contenuto.

  1. ROI Edizioni

ROI Edizioni si concentra sui temi del business e della crescita personale ed è presente su Facebook, Instagram, LinkedIn e YouTube.

LinkedIn è usato per fare post dedicati all'uscita del mese; su Instagram vengono create strisce di tre post per proporre i nuovi titoli in uscita, e di quando in quando reel per proporre contenuti più spontanei; su YouTube, spazio a interventi e interviste agli autori.

In questo post Facebook, vediamo un copy rapido che introduce il tema trattato più approfonditamente nella parte visuale, e chiuso da molti hashtag: tematici, su autore e titolo del libro, e propri del brand.

La grafica è pulita e chiara e presenta il logo della casa editrice.

Il contenuto vuole informare ma anche invitare all’acquisto di “Carbon Almanac”, il progetto editoriale diretto da Seth Godin a cui anche Content is King ha contribuito come azienda sostenitrice.

  1. Bao Publishing

La giovane realtà di Bao Publishing si occupa di pubblicare graphic novel e titoli a fumetto, italiani e internazionali.

Sono presenti su Facebook, Instagram, LinkedIn, TikTok e Twitter, ma sono attivi soprattutto sui primi due.

La maggior parte dei post si focalizza su offerte e pubblicazioni, i testi sono completi di tutte le informazioni utili, piuttosto brevi e corredati da commenti entusiasti e positivi.

Vediamo che, in questo post, non ci sono grafiche precise, si lascia più spazio alla spontaneità di foto e video che raccontano dietro le quinte, nuove pubblicazioni, notizie sugli autori.

Il testo veicola un messaggio diretto in modo amichevole e giovane, mentre per altri contenuti si trasforma e diventa anche emozionale e coinvolgente; in coda troviamo hashtag del brand, tematici, di autori e titoli, più il tag diretto agli autori.

Conclusione

La strategia digitale del libro non può mai prescindere da questo “iper contenuto”.

In esso sono già presenti tanti e tali elementi da offrire tutti gli spunti necessari per cominciare a raccontarlo anche online.

Tutto parte dal libro: dalla storia che c’è dietro alla sua storia e dalla passione dell’editore, che decide di portarla tra i suoi futuri lettori.


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